venerdì 15 gennaio 2010

post impegnato

Correva l'anno 789, Kyoto si chiamava Heian-kyo e il Rashomon veniva costruito come scenografico accesso alla città.
Già qualche decennio dopo cominciavano i cedimenti strutturali e poco prima dell'anno 1000 veniva abbandonato al suo destino. 1000 anni dopo il Rashomon tornò brevemente alle glorie passate grazie all'omonimo film di Akira Kurosawa, Leone d'Oro alla mostra del cinema di Venezia nel 1951, grazie anche all'interessamento di una docente italiana, Giuliana Stramigioli, che lo portò in laguna contro la volontà della casa di produzione Daiei. Il Rashomon del film è però soltanto una ricostruzione fatta in studio.

Cosa resta oggi del grande portale? Una fermata dell'autobus.

Un cippo in un parco giochi semiabbandonato.

Neppure le fondamenta esistono più, riciclate fino all'ultima pietra.

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