lunedì 30 novembre 2009

power nap

Sui bus giapponesi la gente ci viene a dormire.

Che sia una corsa di 5 minuti o di un'ora, che si tratti di studenti o impiegati non fa differenza.

Superstress da prestazioni scolastiche? troppi anime invece di andare a dormire a un'ora decente? pendolarismo selvaggio?

Non ho ancora saputo dare una risposta a questa domanda. Nel frattempo tra una foto rubata e l'altra schiaccio anch'io qualche pisolino.

domenica 29 novembre 2009

per tutte le direzioni

A volte uno in Giappone si scoraggia...

scimmie

Arashiyama, Kyoto ovest, un altro bagno di folla.

Il simbolo di questo quartiere di Kyoto è il ponte Togetsukyo, un tempo completamente in legno, oggi parzialmente in cemento armato.

Ad Harashimaya si trova anche il parco delle scimmie, un monte con veduta panoramica sulla città e un centinaio di scimmie pronte ad attaccare lo sprovveduto turista.

Il parco è molto amato anche per i soliti aceri che garantiscono l'amato effetto "foglie rosse".

Anche i castagni non sono male ^0^

Sulla piattaforma panoramica i turisti vengono chiusi in gabbia e possono dare da mangiare alle scimmie.

I turisti più arditi si fanno fotografare dalle guardie del parco assieme a esemplari ferocissimi.

Le scimmie contemplano i parenti con sommo disprezzo.

Sul fiume Hozu coppiette e famiglie sfidano il freddo su fragili imbarcazioni. La corrente però è piuttosto forte e alcuni malcapitati devono venire riportati a riva dai custodi (foto sopra).
PS: grazie Markus per la foto!

sabato 28 novembre 2009

l'ultimo samurai

The warrior may be called a beast or a dog; the main thing is winning.
Asakura Norikage
(samurai, 1477-1555)

frutta sempre più signora

Altro inquietante avvistamento nel settore ortofrutticolo: chi non spenderebbe un'ottantina di euro per questi due gemellini?

Potere del cristallo di luna, vieni a me!

light up

Un must dell'autunno kyotese è il lightup.

Il lightup è un evento che unisce l'estetico al commerciale, una specialità tutta giapponese.

Un giorno un tipo sveglio pensò:

"Visto che i giapponesi appena vedono una foglia rossa perdono il lume della ragione, perchè non fare in modo che questi spiriti semplici possano goderne doppiamente?

Basta piazzare un paio di fari in qualche centinaio di templi e fare pagare un secondo biglietto di ingresso, così anche chi vi si trova casualmente di giorno non può riutilizzare il biglietto diurno, ma deve sborsare altri soldi."

Immediato il successo.

Ogni sera i suddetti centinaia di templi vengono presi d'assalto, come ho pututo sperimentare ieri sera al Kiyomizu-dera.

Tutto il bosco circostante è illuminato da giochi di luce.

Il Kiyomizu-dera è famoso per la sua terrazza sorretta da 139 pilastri di legno. Nei bei tempi andati si diceva che saltare dalla terrazza equivalesse a vedere realizzati i propri desideri. Oggi stranamente quest'usanza è proibita.


venerdì 27 novembre 2009

il Giappone fa male

Ecco il tipico studente di giapponese costretto alla dura vita di strada dopo aver sognato il Giappone per anni ed essendo quindi stato incapace di resistere alle sue mille tentazioni.

la strada dei filosofi

Ancora una bellissima giornata di sole e di foglie rosse: è giunto il momento di fare una crocetta sulla Tetsugaku no Michi, la via dei filosofi.

Questa piacevole passeggiata deve il suo nome al filosofo Nishida Kitaro,

che percorreva il sentierino meditando

mentre si recava all'università di Kyoto.

Ai tempo del buon filosofo (inizio Novecento) forse la meditazione era ancora possibile.

Al giorno d'oggi i soliti milioni di giapponesi sono infrattati negli angolo più reconditi.

La cosa positiva è la presenza di graziosissimi negozietti e caffè che invitano a una sosta.
Lo spirito di Nishida non è però del tutto scomparso. C'è ancora chi trova l'ispirazione in questo sovraffollato angolo di Kyoto.

giovedì 26 novembre 2009

Hiroshima - Peace Memorial Park

The bomb that fell on Hiroshima fell on America too. It fell on no city, no munition plants, no docks. It erased no church, vaporized no public buildings, reduced no man to his atomic elements. But it fell, it fell.
Hermann Hagedorn

"La guerra è opera dell'uomo. La guerra è distruzione della vita umana. La guerra è morte.
In nessun luogo queste verità si impongono con così tanto vigore come in questa città di Hiroshima, presso questo monumento alla pace.

Ricordare il passato è impegnarsi per il futuro.

Ricordare Hiroshima è aborrire la guerra nucleare.

Ricordare Hiroshima è impegnarsi per la pace.

Ricordare ciò che la gente di questa città ha sofferto è rinnovare la nostra fede nell'uomo,

nella sua capacità di fare ciò che è buono,

nella sua libertà di scegliere ciò che è giusto,

nella sua determinazione di tradurre un disastro in un nuovo inizio.

Di fronte alla calamità creata dall'uomo che è ogni guerra,

dobbiamo affermare e riaffermare,

ancora e ancora

che il ricorso alla guerra non è inevitabile o insostituibile."

Giovanni Paolo II, Discorso di Hiroshima, 25 febbraio 1981

mercoledì 25 novembre 2009

Miyajima

Questo fine settimana ho fatto una gita fuori porta con Gabor, Mirella e Boris.
Due giorni a Hiroshima, due notti in bus. Ecco la stazione di Hiroshima all'alba.

A Hiroshima ci sono i tram! molte vetture sono moderne, ma sembra che ce ne sia ancora in circolazione qualcuna sopravvissuta alla bomba.

Visto che il tempo era bellissimo abbiamo deciso di rimandare la visita della città a lunedì e siamo andati invece sull'isola di Miyajima, proprio davanti a Hiroshima.

Tra le attrazioni dell'isola ci sono i cervi che passeggiano indisturbati tra i tanti turisti.

Miyajima è famosa soprattutto per il tori (ingresso dei santuari scintoisti) di Itsukushima-jinja, che le ha fatto guadagnare il titolo di "uno dei tre panorami più belli di tutto il Giappone".

Naturalmente davanti al tori milioni di turisti impazziti scattavano foto a più non posso.

L'Itsukushima-jinja è molto suggestivo: l'isola è considerata sacra da tempo immemorabile e i comuni mortali non ci potevano mettere piede.

Da qui le palafitte. Ancora oggi sull'isola sono proibite le sepolture.

Nei giorni di bassa marea il tori può essere attraversato a piedi.

La forma attuale del portale risale al 1875, ma un portale sacro esisteva già nel 12. sec.

E' a questo punto della giornata che perdiamo il controllo della situazione.

Presi dall'entusiasmo fotografiamo tutto e non ci rendiamo conto che le batterie delle nostre digitali non reggeranno a tale superlavoro.

Eccoci ancora assonnati e ignari.

La pagoda del Senjou-kaku, il tempo buddista di fianco all'Itsukushima-jinja, venne edificata nel 1407.

Pausa di ristoro tra un migliaio di foto e l'altro: ottime castagne giapponesi, sebbene leggermente care (5 euro circa per sette castagnoni).

Dopo aver esplorato la spiaggia abbiamo preso la funivia per il primo punto panoramico dell'isola, a 430 m sul livello del mare.

La vista è mozzafiato.


Tentiamo arditi esperimenti artistici.

Chiediamo ai locali di fotografarci in tutte le posizioni.

Ma dal punto panoramico 1 al punto panoramico 2 bisogna sudare. Il sentiero è costellato di cose da vedere: sopra la "fiamma eterna", il fuoco sacro che arde da 1200 anni e che è servito ad accendere la Fiamma della Pace del Peace Memorial Park di Hiroshima.

Finalmente arriviamo in vetta al monte Misen (535 m), e lì la prima digitale muore.

Vorremmo restare a dormire in vetta tanto bello è il panorama su Hiroshima e sul Mare Interno.

Ma il tramonto è in agguato: per la discesa si impiega più di un'ora e crediamo di aver letto che l'ultimo traghetto parte alle 17.30 (informazione poi rivelatasi errata). Giù a rompicollo fino al tori, dove muore la seconda digitale.

L'ultimo traghetto per Hiroshima parte verso le 10 di sera, così accaldati e con le gambe fuori uso ci sediamo davanti al tori e rimaniamo in contemplazione.

La sera, dopo una sosta per la ricarica delle batterie all'ostello, andiamo a mangiare la specialità di Hiroshima, l'okonomiyaki!