giovedì 21 gennaio 2010

case di kyoto

Secondo un detto popolare Kyoto sarebbe stata risparmiata dalle bombe americane nella seconda guerra mondiale solo per poi venire distrutta dai giapponesi. Dagli anni '60 la città, che fino ad allora era quasi interamente in legno, è stata cementificata a tutto spiano, grazie a piani regolatori flessibilissimi e alla passione per i modelli di vita occidentali.
Grandi condomini si alternano a case tradizionali, che però negli ultimi anni sono in fase di riscoperta.

Le case tradizionali di Kyoto si chiamano kyo-machi-ya e sono ancora circa 30.000.
Sulla strada di solito si trovava l'attività commerciale, mentre la famiglia viveva sul retro, che era lungo 4 o 5 volte la facciata ("camere da letto per anguille" era il nomignolo in voga un tempo).

Le machiye sono più costose di un prefabbricato tirato su in pochi giorni, sono fredde e umide, ma soprattutto a Gion e nel quartiere tessile di Nishijin si cerca di riciclarle non solo come abitazioni private, ma anche come caffè, atelier e laboratori per artisti.

Prima di questa piccola rinascita le machiye non valevano nulla, dato che in Giappone - un paese colpito regolarmente da terremoti e tsunami - il terreno vale molto di più di quello che ci sta sopra. Il numero delle machiye abbattute ogni anno è comunque significativo. Tristezza!

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