sabato 31 ottobre 2009

bara

Prima del drastico abbassamento delle temperature previsto per domani ci scappa anche una visita all'orto botanico.

240.000 m² probabilmente spettacolari in primavera. A fine ottobre la parte più bella è il Giardino delle Rose.

Centinaia.

Migliaia.

Milioni.

Purtroppo siamo arrivati all'imbrunire e le foto sono venute un po' scure, ma questa da un'idea della vastità dell'impianto: quella che si vede è solo una piccola parte del roseto, che a sua volta è una piccola parte dell'orto botanico.

wagasa

Ranma 1/2 © Takahashi RumikoCentra

Chi non ha provato per una volta il desiderio di avere un ombrello come quello di Ryoga?

Markus vive nell'ultimo laboratorio artigianale di Tokyo specializzato nella produzione di wagasa, gli ombrelli in carta washi impermeabilizzati con il succo di kaki.

Il wagasa che ho in mano è un ombrello da pioggia, i parasole sono più piccoli e più economici. Prezzi? alti, ma se si considera che ogni ombrello richiede due settimane di lavorazione a mano, il costo è ampiamente giustificato.

giovedì 29 ottobre 2009

mercoledì 28 ottobre 2009

il padiglione d'oro

Altro giro altra corsa! Oggi è la volta di uno dei templi più famosi di tutto il Giappone, il Kinkakuji. Già il biglietto d'ingresso ci stupisce con effetti speciali.

Il tempio dorato attraversò indenne gli anni della guerra per poi venire dato alle fiamme nel 1950 da un giovane monaco leggermente ossessionato.

Questo evento fa da sfondo al romanzo Il padiglione d'oro di Yukio Mishima.

Come ogni tempio che si rispetti i tentativi di scucire denaro ai turisti sono efficacissimi.

Perchè non investire qualche spicciolo cercando di centrare la ciotola della buona sorte?

Da sinistra: Vanessa, io, Michael, Alexandra, sotto Beate

E per la prima volta siamo stati avvicinati da un gruppo di studenti (di solito è il contrario) che con grande coraggio e immani sforzi per produrre una frase in inglese ci hanno chiesto una foto. Pucciosissimiiii!

martedì 27 ottobre 2009

Haroo Kiti

Chi ha i migliori compagni di corso? Io naturalmente! Michael e Markus mi hanno regalato una bellissima bambola di Hello Kitty in stile giapponese ^0^

per Kammu

Il tema del seminario di questo semestre è la storia di Kyoto dalle origini ai giorni nostri. Oggi si cominciava con la fondazione a opera dell'imperatore Kammu nel periodo Heian e io e Markus, per fissare meglio le nozioni appena apprese, siamo andati a visitare il tempione di cui parlavo nel post dedicato al Jidai Matsuri.


Il tempio in questione è lo Heian Jingu, una riproduzione fine ottocentesca in scala ridotta del palazzo imperiale del periodo Heian.


In questo tempio la disposizione degli omikuji è particolarmente graziosa. Cosa sono gli omikuji? una cosa molto giapponese ^0^ quando si va in un tempio si prova sempre l'irresistibile impulso di comprare qualcosa. Facendo una piccola offerta si può ad esempio estrarre a sorte un numero che corrisponde a una predizione: se la predizione è propizia il bigliettino con la stessa si porta a casa, altrimenti lo si piega e annoda su appositi sostegni perchè sia la divinità ad accollarsi la cattiva sorte toccata.

Il giardino è molto pittoresco, non ho resistito e ho fatto una foto dei soliti scolari in gita! saltellare da una riva all'altra sembra porti fortuna (i pilastrini sono riciclati da vecchissimi ponti di Kyoto).

Taiheikaku


lunedì 26 ottobre 2009

Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo (Pier Paolo Pasolini)

Il mio tempio preferito è Shiramine Jingu, sulla strada per l'università. E' il tempio preferito da calciatori in erba e calciatori professionisti, che vengono a rendere omaggio alla divinità palla sperando in una brillante carriera o in una facile vittoria.


Naturalmente oggetti ricordo e portafortuna sono a tema.


I cimeli esposti sono una via di mezzo tra museo e rappresentazione sacra... da qui la dotta citazione del titolo ^0^

domenica 25 ottobre 2009

mercatino di Tenjin-san

Vendita di amuleti portafortuna (omamori)

Il 25 di ogni mese al santuario Kitano-Tenman-Gu si tiene un mercatino dell'usato indicato su tutte le guide turistiche, per cui eccezionalmente si sentono parlare altre lingue oltre al giapponese. Oggi ho evitato accuratamente i primi italiani avvistati in tre settimane.

Subito all'ingresso si trovano le bancarelle determinanti per affrontare le fatiche del mercatino: cibi di ogni genere.

Polpo arrosto.

Okonomiyaki. Credo.

Per la mia guida del Giappone il Tenman-gu è un santuario di scarso interesse: mai fidarsi delle guide di grido.

Zucchero filato puccioso.

Per pranzo ho mangiato takoyaki, delle polpettine di polipo con spezie non identificabili ma gustosissime.
Per l'angolino dedicato agli otaku: un sogno che si avvera. Finalmente ho assistito alla mitica kingyo-sukui!


Ranma 1/2 © Takahashi Rumiko

Alla fine la povera bimba è rimasta a bocca asciutta e si è messa a strillare, mentre il fratellino è tornato a casa con tre pesci rossi.

sabato 24 ottobre 2009

nessuno ti segue su quello stradone...

Per citare Markus e Vanessa "il biglietto aereo non ci serve più, torneremo a casa rotolando". Ebbene sì, mangiamo in continuazione, rimpinzati dalle nostre famiglie adottive e tentati dalle migliaia di kombini, ristorantini, stand, pasticcerie, panetterie, feste rionali e chi più ne ha più ne metta. Sono costretta a usare la bicicletta per lottare contro la ciccia: ecco il mio bolide romaticamente appoggiato a una panchina sul lungofiume di Kyoto.

catastrofi... aggiornate!

Venerdì non abbiamo lezione ma l'università organizza una visita a luoghi di particolare interesse, come il Kyoto Disaster Prevention Center: in questo bellissimo museo interattivo vengono simulate le catastrofi che possono colpire il Giappone in qualsiasi momento. Alè.

Si comincia con i tifoni: a turno possiamo sperimentare l'effetto di raffiche a 130 km/h (tifone modesto).

Si passa poi ai terremoti: a Kyoto ne arriva uno bello forte ogni secolo. Anche in questo caso possiamo provare per qualche secondo gli effetti di una scossa del 7° grado.

E' la volta degli incendi: a Kyoto quasi tutti i templi sono andati bruciati diverse volte nel corso della storia. La simulazione consiste in un breve percorso da compiere in un corridoio pieno di fumo.

Ci fanno provare anche gli estintori.

All'ultimo piano ci si può cimentare in videogiochi a tema...

... e provare l'ebbrezza di un volo virtuale.

La visita ha dato i suoi frutti: questa mattina sono stata svegliata da una breve scossa e - fosse stato un terremoto terremoto - sarei stata subito pronta all'azione: correre sotto la scrivania, aspettare un intervallo tra le scosse, ripartire per spegnere eventuali elettrodomestici, aprire la porta ecc. 1000 punti al centro di prevenzione catastrofi!

venerdì 23 ottobre 2009

Jidai Matsuri

Dopo il breve intervallo riprendiamo la narrazione. Il 22 - prima di prendere la via delle montagne - siamo andati anche al matsuri serio, ovvero il Jidai Matsuri, una rievocazione storica inventata alla fine del 1800, quando la capitale venne trasferita a Tokyo e la giunta comunale di allora, per paura che Kyoto finisse nel dimenticatoio, pensò bene di costruire un bel tempione e farci arrivare una processione di due ore che ricapitolasse i 1100 anni di splendore della città.

Dietro le quinte ho fatto le foto più interessanti.

Tipo la posa eroica.
Dalla mia postazione nel parco del palazzo imperiale la parata l'ho vista e non l'ho vista.

C'erano circa 40°C.

La maggior parte dei giapponesi resisteva coraggiosamente.

Alcuni seguivano la parata per le vie della città.

Altri giacevano riversi.


intervallo di godimento per soli otaku

Un vero otaku in Giappone non può MAI sentirsi perso.

In metropolitana lo saluta un vecchio amico.

In drogheria può acquistare la tinta della Yazawa.

O la carta igienica di Hello Kitty.

E se guarda al futuro lo vede ricco di speranza.